Corso di aggiornamento: Bologna Cefalea 2011
Coordinatori del Corso: Prof. Pasquale Montagna e Prof. Pietro Cortelli
A cura di Tullia Ferrante e Paola Torelli
Il 4 febbraio 2011 ha visto il ritorno di un evento consolidato nel calendario dell’aggiornamento in tema di cefalee: il Bologna CEFALEE.
In un’atmosfera famigliare permeata da un senso di cordialità ed amicizia, sono state affrontate tematiche centrali nell’attuale scenario nazionale ed internazionale delle cefalee. È stata una giornata in cui nessuno ha dimenticato di spendere un pensiero per vecchi amici e mentori, ed in cui l’obiettivo condiviso è stato il confronto e l’avanzamento delle conoscenze.
I lavori si sono aperti con il punto di vista della neuropsichiatria infantile (V Guidetti) che ha analizzato le basi fisiologiche ma soprattutto educative dell’esperienza dolore.
Manzoni ha affrontato il dilemma nosografico del momento: cos’è l’emicrania cronica. Ha riportato un excursus storico della classificazione, partendo dai primi sistemi classificativi, della cosiddetta “cefalea cronica quotidiana” che ha visto nei vari decenni anche i termini “emicrania cronica” ed “emicrania trasformata”. La tematica, già sviscerata in occasione di precedenti incontri, rappresenta ad oggi una delle principali problematiche in ambito diagnostico alle quali i maggiori esperti nel campo di cefalee stanno intensivamente lavorando.
Torelli e Cevoli hanno illustrato i primi dati relativi agli studi epidemiologici nei quali i rispettivi gruppi, quello parmigiano e quello bolognese, sono impegnati: lo studio PACE e lo studio SPARTACUS. Due dati particolarmente interessanti sono l’alta prevalenza dell’emicrania riscontrata nella popolazione di Parma e l’alta frequenza di cefalea croniche quotidiane senza abuso di sintomatici nel territorio bolognese.
La questione terapia è stata affrontata da P Barbanti riguardo ai trattamenti farmacologici e da Maguggia riguardo alla neuromodulazione. Riguardo alla terapia farmacologica è stata presentata la revisione sistematica della letteratura a partire dalla quale saranno stilate, a cura dell’A GENAS, le linee guida italiane sul trattamento delle cefalee.
È immancabile la carrellata finale di casi clinici (G Ferrarini, P Querzani).
Nel pomeriggio si è tenuta una tavola rotonda sul tema dolore e cefalea. Con l’entrata in vigore della Legge n. 38 del 15 marzo 2010 (“Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”) è doveroso definire le specificità del dolore cranico, che poco ha in comune con il dolore oncologico o di altro tipo, creare dei percorsi regionali dedicati e condivisi per soggetti cefalalgici che vedano il neurologo quale “regista clinico”, naturalmente interconnessi in modo multidisciplinare con le varie figure necessarie per management della cefalea (in primis il medico di medicina generale).