I miei primi ricordi del mal di testa risalgono all’adolescenza e sono associati al ciclo mestruale: non ho ricordi spaventosi di questi mal di testa, semplicemente mi bastava prendere un analgesico (il saridon ricordo) che in capo a mezz’ora passava tutto (crampi addominali compresi) … tra l’altro non ricordo nemmeno se avevano cadenza mensile o erano ancora più radi… 
Direi che fino ai quarant’anni il mal di testa non mi ha mai dato particolari problemi , non era troppo frequente né troppo intenso,passava rapidamente con blandi analgesici (ibuprofene ad esempio), non mi creava problemi al lavoro né limitava la mia vita sociale. 
Da alcuni anni invece le cose sono cambiate. L’intensità è andata aumentando fino a diventare insostenibile costringendomi spesso a restare sdraiata al buio e nel silenzio più totale nell’immane tentativo di calmare almeno un po’ il martellare della testa. I normali farmaci da banco sono diventati del tutto inefficaci: ibuprofene ketoprofene, paracetamolo … in tutti i dosaggi … tutto inutile. La durata si è allungata all’inverosimile: cefalee che perduravano anche due – tre giorni spossandomi nel fisico e togliendomi lucidità mentale. Cominciavo a temere di andare al lavoro: facendo l’odontoiatra come potevo avere la concentrazione necessaria a maneggiare strumenti che ruotano a 200.000 giri al secondo all’interno della bocca di un paziente se ero in preda a queste cefalee o spossata da giorni e giorni di dolore? Quanto alla vita sociale mi limitavano molto: diventava difficile programmare viaggi, corsi d’aggiornamento, perfino cene con amici perché non avevo idea di quando mi potesse comparire la cefalea. 
Quando questi sintomi cominciarono a diventare invalidanti decisi che dovevo risolvere il problema. Dapprima pensai che il mal di testa fosse la conseguenza di altre patologie. Dal momento che un sintomo sempre associato ai miei mal di testa è il naso tappato ho pensato a sinusiti conseguenti alla mia rinite cronica o ad allergie stagionali per cui mi sono” bombardata” di sciroppo Actifed composto e di aerosol con Clenil e Fluimucil. Anche l’ipertensione per un certo periodo ho pensato ne fosse responsabile, per cui ho monitorata la mia pressione ovunque e in vari momenti delle mie giornate nell’angoscioso dubbio se fosse il mal di testa a farmi alzare la pressione (è sempre piuttosto alta nei miei momenti topici cefalalgici) o al contrario se fosse la pressione alta a farmi insorgere il mal di testa (da notare che però in assenza di cefalea la mia pressione è sempre nella norma). 
È stato nel tourbillon di visite specialistiche che effettuai in quel periodo che ti conobbi Clara. Tra due otorinolaringoiatri e un cardiologo pensai di consultare anche un neurologo di un centro cefalee. 
Una mia amica, nonché tua collega all’ospedale di Garbagnate, mi parlò molto bene di te e così effettuai la prima visita. A parte l’ottima impressione che mi facesti (e non lo dico per piaggeria né per farti fare una bella figura davanti alla commissione del master…) non presi realmente coscienza della mia sindrome cefalalgica né seguii tutte le tue indicazioni: non assunsi i triptani, tenni il diario delle cefalee solo a tratti, feci solo la risonanza magnetica con mezzo di contrasto per scongiurare eventuali “guai” a livello encefalico. 
Fu solo dopo un attacco fortissimo di mal di testa che mi portò al pronto soccorso che realizzai in pieno la portata di questa patologia e la necessità che fossi seguita da uno specialista. 
Ora sono già cinque anni che ci conosciamo e grazie ai tuoi consigli e alle tue terapie ho imparato a conoscere meglio e a controllare un poco il mio mal di testa, scongiurando, almeno fino ad ora (e mentre lo scrivo consentimi di tenere le dita incrociate), crisi tali da dover rivolgermi al pronto soccorso. 
Tenendo regolarmente un diario ho imparato tanto della mia cefalea. Ho notato che a volta è monolaterale (vera e propria “emicrania”) altre volte coinvolge tutta la testa e altre volte ancora insorge a livello nucale ; che in realtà è una “sindrome “ che coinvolge naso (me lo tappa inesorabilmente…), occhi (lacrimano copiosamente come di fronte alla cipolla più urticante e non sopportano il minimo barlume di luce…), orecchie (mi dà fastidio qualunque suono …); che gli attacchi peggiori insorgono intorno al terzo giorno del ciclo mestruale, prevalentemente durante la notte, verso le 3 o le 4 , spesso accompagnati anche da una forte nausea; che se li intercetto ai primissimi sentori (cosa molto difficile perché spesso sono stanca e mi sveglio solo a mal di testa avanzato …) posso bloccarli del tutto con una bustina di nimesulide o un Triptano ma se così non è, qualsiasi farmaco agisce solo dopo diverse ore se sono fortunata, altrimenti il mal di testa continua per giorni e arrivo a fermarlo solo con un Voltaren e Plasil intramuscolo più una decina di gocce di Lexotan (a quel punto devo tenere l’ansia sotto controllo perché vivo nell’angoscia che il mal di testa non passi se non rivolgendomi ad un pronto soccorso…). 
Nel frattempo ho imparato anche che si può fare una profilassi delle cefalee e ho sviluppato una forma di dipendenza (psicologica ora mi rendo conto…) verso il Laroxil perchè mi ha fortemente ridotto la frequenza e l’intensità delle cefalee: l’ho assunto per due anni interi Clara, e mi sembrava che ogni volta che diminuivo le dosi o lo interrompevo i miei mal di testa peggiorassero. 
Ho notato che le cefalee non legate al ciclo mestruale sono più facilmente controllabili con nimesulide e spesso imputabili a contratture dei muscoli nucali dovuti a posture lavorative mantenute troppo a lungo e che traggono benefici da ginnastiche posturali come il Feldenkrais che mi hai suggerito tu. 
Da ultimo, ma certamente non per importanza, ho notato che lo stress, la stanchezza e la carenza di sonno sono veri e propri detonatori per la mia cefalea e che sommati al ciclo mestruale sono in grado intensificare all’ennesima potenza qualsiasi forma di cefalea. 
Ecco penso di essere giunta alla conclusione del mio breve racconto scritto, mi rendo conto, in un tono tutto sommato sereno e distaccato… probabilmente perché sono un paio di mesi che i forti mal di testa mi danno tregua…, ma temo che la storia sia ancora in divenire e come in tutte le storie che amo leggere, spero tanto in un lieto fine!

Stefania