La tossina botulinica di tipo A è stata approvata, ormai dal 2013, in Italia, per il trattamento di profilassi dell’emicrania cronica, sia essa associata all’abuso di farmaci sintomatici o no.
Nel corso di questi 4 anni il suo utilizzo è andato via via estendendosi e diffondendosi, vista la sua efficacia e la sua tolleranza, presso molti Centri Cefalee in Italia, in assenza però di una vera sistematizzazione circa le modalità del trattamento, la frequenza delle sedute e l’intervallo fra di esse, la durata del trattamento stesso, la definizione di paziente responder o non-responder, il grado di soddisfazione del paziente e così via.
Nel dicembre 2017 è stato pubblicato un sondaggio eseguito via web su 63 Centri Cefalee italiani che applicano il trattamento con tossina botulinica per l’emicrania cronica. Ne è emersa finalmente una “fotografia” più precisa e sistematica sull’utilizzo di tale terapia nel campo delle cefalee croniche.
Si è richiesto ai Responsabili dei Centri Cefalee di rispondere ad un questionario con 26 sistematici quesiti inerenti il trattamento con tossina.
Eccone i risultati:
- la maggior parte dei Centri utilizza, come schema di trattamento, il paradigma PREEMPT;
- la maggior parte dei Centri prosegue il trattamento per un periodo superiore a 12 mesi, poiché la tossina non sempre è efficace subito dopo le prime sedute;
- il 93% dei Centri, nel corso del primo anno, tratta i pazienti ogni 3 mesi, come raccomandato;
- nell’anno successivo di terapia il comportamento è variabile da un Centro all’altro ma il 60% dei clinici interrogati lo considera un trattmento da proseguire a lungo nei pazienti “responder”;
- per definire il “paziente responder” vi è un buon consenso circa la necessità di una percentuale di riduzione dei giorni di emicrania fra il 30% ed il 50%;
- il trattamento in genere è iniziato in tutti i Centri dopo il fallimento di almeno 3 principi attivi di profilassi, come raccomandato;
- vi è un buon consenso circa la definizione di “paziente non responder” (come da indicazione in letteratura) cioeè il paziente che non risponde ad almeno 3 cicli di trattamento;
- circa l’80% dei clinici considera la scelta del trattamento con tossina botulinica come un trattamento più efficace se precoce (cioè all’esordio dell’emicrania cronica) e circa la metà di essi è convinta che tale terapia debba essere raccomandata come una terapia di prima scelta.
Bibliografia
Tassorelli C., Aguggia M., De Tommaso M., Geppetti P., Grazzi L., Pini LA, Sarchielli P., Tedeschi G., Martelletti P., Cortelli P. “Onabotulinumtoxin A for the management of chronic migraine in current clinical practice: results of a survey of 63 italian headache centers”. J Headache and Pain, 2017 Dec; 18 (1); 66