La relazione tra sonno e mal di testa è stata ben documentata da numerosi studi scientifici: conosciamo l’importanza di un disturbo del sonno come fattore scatenante una cefalea e delle sue conseguenze su altre malattie oltre che sulla qualità di vita; così come sappiamo che spesso i due disturbi possono coesistere in uno stesso individuo, interferendo l’uno con l’altro negativamente; nonostante ciò l’85% dei soggetti emicranici adotta un sonnellino o il riposo come rimedio per alleviare un attacco emicranico.
Della cefalea notturna, pur essendo un disturbo spesso citato in letteratura, non se ne conosce la prevalenza nella popolazione generale; tantomeno la relazione tra i risvegli notturni dovuti alla cefalea e i possibili fattori che la determinano, oltre ai noti disturbi del sonno.
Questi sono gli obiettivi che si sono posti un gruppo di ricercatori brasiliani dell’Università di San Paolo [ Cephalalgia 2010, 30(12):1477-1485].
Venivano arruolati 1042 soggetti di età media 42 anni (range 20-80 anni; 55% donne), i quali venivano sottoposti ad una serie di questionari e scale di valutazione   per indagare la presenza di cefalea notturna e a quali variabili (dati socio demografici, obesità, presenza di disturbi del sonno, bruxismo, affaticabilità, ansia, depressione, qualità di vita) essa si associava.
La cefalea notturna era stimata nel 12,9% delle donne e nel 3,2% degli uomini; si manifestava almeno 1 volta alla settimana nell’8,4% delle donne tra i 50-59 anni e fortemente obese (12,1% con BMI >30).
I grafici 1 e 2 illustrano in dettaglio la correlazione tra cefalea notturna, disturbi del sonno e aspetti psichici.
La cefalea veniva in particolar modo messa in relazione all’insonnia, alla sindrome delle gambe senza riposo (RSL)*, agli incubi e allo stato di ansia (severa nel 30,6%; lieve nel 12,9%; moderata nel 19,6%).
Mediante particolari calcoli statistici veniva dimostrato che questi stessi fattori come l’appartenere al sesso femminile, l’età non più giovane e l’obesità rappresentavano un importante fattore di rischio nel determinare una cefalea notturna.
Interessante il dato che gli autori non trovavano alcuna correlazione con la Sindrome delle Apnee Notturne (SAN) come spesso ritenuto.

Nota dell’autore
Anche se questo studio può avere il limite di non specificare il tipo della cefalea notturna, potendosi trattare di emicrania o di cefalea di tipo tensivo o  cefalea a grappolo o cefalea ipnica o cefalea attribuita all’apnea notturna o qualunque altro tipo di cefalea, appare interessante in quanto ci suggerisce l’importanza di alcuni stili di vita per una buona qualità di vita: un sonno regolare e ristoratore per evitare la stanchezza durante le ore diurne lavorative o dedicate alla famiglia o allo studio; una buona attività fisica o ricreativa di divertimento, di distrazione per ridurre lo stress o stati d’ansia; cercare di risolvere situazioni o problematiche che possano creare depressione.

*Sindrome delle gambe senza riposo: il bisogno irrefrenabile di muovere gli arti inferiori per alleviare formicolii, sensazione di brivido, prurito, crampi che insorgono durante la notte, causa di veglia e mancanza di sonno; le cause sono sconosciute; si associano spesso alla SAN