Una delle preoccupazioni maggiori in chi soffre di emicrania da molti anni, è se gli attacchi emicranici, soprattutto se frequenti e fortemente disabilitanti, possano causare un disturbo delle funzioni cognitive*.
In letteratura gli studi a riguardo non sono numerosi e danno dati contrastanti: in alcuni studi viene riportato che nelle prime ore dopo un attacco e/o nei giorni successivi alla sua risoluzione la maggior parte dei soggetti emicranici riferisce una diminuzione di attenzione, una difficoltà di concentrazione e di memoria, un disturbo di linguaggio e della motricità o dei processi visuo-spaziali; mentre altri studi riportano risultati a sfavore di un’alterazione delle funzioni cognitive dopo un attacco. Tuttavia vi sono evidenze scientifiche di una diminuzione regionale del flusso cerebrale, di alterazioni nella sostanza bianca alla RMN encefalo e di anomalie aspecifiche all’elettroencefalogramma dopo un attacco di emicrania che potrebbero essere messe in relazione con la soggettiva e temporanea alterazione delle funzioni cognitive.
L’obiettivo di questo studio olandese è stato quello di andare a verificare se la percezione, l’attenzione e la memoria di lavoro** erano alterate durante le prime 48 ore dopo un attacco di emicrania [Cephalalgia 2011, 31(14)1419-1427].
Venivano somministrati particolari compiti (task) neuropsicologici in 16 soggetti con emicrania senz’aura (15 femmine, di età media 58 anni) e confrontati con un gruppo controllo di 18 soggetti senza emicrania (15 femmine, di età media 59 anni).
Il global-local tasktestava la percezionemisurando il tempo di risposta nel riconoscere delle figure composte da lettere grandi (global), a loro volta disegnate da lettere più piccole (local), solitamente le lettere H, S e O. Le lettere erano anche differentemente combinate e classificate in congruentiquando formate con le stesse lettere e incongruentiquando formate da lettere differenti (figura 1).

Figura 1

Al soggetto veniva chiesto di identificare a quale categoria la lettera appartenesse (global verso local; congruente verso incongruente).

L’ Attention Network Task(ANT) valutava l’attenzione chiedendo ai partecipanti di determinare la direzione di una freccia centrale che poteva essere rivolta o verso destra o verso sinistra e misurando il tempo di risposta attraverso la pressione di un pulsante corrispondente (destro o sinistro); tre erano le condizioni di risposta: congruente (frecce rivolte nella stessa direzione), incongruente (frecce dirette in direzione opposta) o neutra (figura 2).

 

 

Figura 2

Infine, il N-back taskper la valutazione della memoria di lavoro consisteva nel mostrare una sequenza di lettere presentate su un monitor; al soggetto veniva chiesto di ricordare quale lettera era uscita N (Numero) volte, in base al valore di N impostato precedentemente (per esempio: N=2 doveva ricordare quale lettera era stata segnalata due volte prima; N=3 tre volte prima; etc ); veniva quindi misurato il tempo di reazione e la percentuale di risposte corrette.
Questi test venivano somministrati 3 volte: durante il primo giorno senza mal di testa, 24 ore e 12 giorni dopo l’attacco emicranico.
I risultati dell’ANT e dell’N-back non mostravano alcuna differenza significativa tra i soggetti con emicrania e quelli del gruppo controllo; anche al Global-local task i dati non erano significativi tra i due gruppi, anche se i soggetti senza emicrania rispondevano prima e più velocemente allo stimolo global (riconoscere le lettere grandi) che a quello local (lettere piccole), rispetto ai soggetti emicranici che davano risposte ritardate ad entrambi gli stimoli.
Dai risultati di questi test gli autori concludevano che un attacco di emicrania non determina alcun effetto negativo sulle funzioni cognitive esaminate, quali l’attenzione e la memoria di lavoro, anche a distanza di poco tempo dalla sua risoluzione e nei giorni a seguire; il dato di una ritardata risposta alla percezione dello stimolo visivo global-local negli emicranici fa supporre che essi abbiano una soglia percettiva alterata (cioè più alta) nel riconoscere forme e figure “ globali”, non causata dall’attacco emicranico di per se, ma associata ad una predisposizione emicranica.

Nota
Questo studio, anche se analizza un campione numericamente piccolo, per la complessità dei test di valutazione, non può che rassicurare tutti quei soggetti emicranici che temono che la loro emicrania nel tempo possa causare un indebolimento di quelle funzioni, che sovraintendono la comunicazione e il benessere lavorativo e sociale.

*funzioni cognitive: sono quelle capacità che ci permettono una corretta interpretazione e gestione delle informazioni, vale a dire la memoria, l’attenzione, la percezione, il riconoscimento e la comprensione delle informazioni del mondo esterno, la capacità di dare risposte adeguate e di farsi capire con le parole e le azioni, l’orientamento nello spazio e nel tempo.
**memoria di lavoro: ha la funzione di mantenere temporaneamente attive in memoria le informazioni utili per il compito da svolgere quando si presentano distrazioni.