Dal 25 al 27 maggio scorso si è svolto a Stresa il Seminario Internazionale Multidisciplinare sulle Cefalee, organizzato dal Prof. Bussone e dalla nostra associazione. Scopo del seminario era quello di fare luce su quanto vi è di nuovo in ambito “cefalee” e, in contemporanea, allargare l’orizzonte sull’argomento stesso, esaminandolo dal punto di vista di altre figure specialistiche.

In ambito “novità’”, all’orizzonte se ne stanno profilando di molto importanti. Sono in fase di studio gli anticorpi monoclonali contro l’antigene CGRP (calcitonin generelated peptide), un’arma potente e specifica nell’ambito della terapia di profilassi delle cefalee primarie, in particolare dell’emicrania, soprattutto nei casi in cui hanno fallito gli altri farmaci di profilassi. Tali anticorpi agiscono a diversi livelli sui meccanismi dell’emicrania contrastando la dilatazione dei vasi meningei, l’infiammazione neurogenica, la sensitizzazione centrale e la fotofobia.In ambito di profilassi si sono anche presi in esame i nutraceutici (detti anche integratori) che negli ultimi anni hanno pian piano acquisito importanza nella profilassi delle cefalee primarie.

In ambito di cefalea cronica si sono poi esaminati gli aspetti della co-morbidità, cioè le patologie concomitanti che a loro volta, se non trattate in modo adeguato, contribuiscono a peggiorare la situazione di cronicità e soprattutto a facilitare l’iperuso di farmaci sintomatici.

Si sono esaminate le cefalee primarie anche dal punto di vista radiologico, otorinolaringoiatrico, pediatrico.

Il Radiologo ha preso in esame le alterazioni della sostanza bianca che spesso i cefalalgici presentano ad una risonanza magnetica cerebrale, ribadendo la loro aspecificità.

Si sono presi in esame i costi sociali della cefalea, correlati all’assenza dal lavoro ma soprattutto alla riduzione di efficienza in ambito lavorativo nei soggetti con attacco di cefalea in atto.

È stato presentato infine lo studio pilota condotto dalla prof. Brusa, farmacologa di Torino sul ruolo primario che svolgono i farmacisti del territorio nel controllo della cronicizzazione della cefalea e la sorveglianza sull’iperuso di farmaci sintomatici. Dai dati ottenuti dai questionari diffusi in 514 farmacie italiane e’ emerso che il farmacista ha un ruolo basilare come punto di riferimento per il cittadino e molto utile se fornisce informazioni puntuali e corrette sull’uso dei farmaci da banco e non. È emerso anche che solo una piccola quota di pazienti con cefalea si rivolge ad un Centro cefalee, in prima battuta, prefendo spesso, come scorciatoia, il ricorso al farmacista territoriale.

Ma il farmacista, se adeguatamente sensibilizzato circa il problema cefalee, è in grado di sorvegliare sull’eventuale cronicità della cefalea e sull’iperuso dei farmaci sintomatici, indirizzando, quando è il caso, al Centro Cefalee.