Cari colleghi,
nell’assumere l’incarico di 10° Presidente dell’ANIRCEF mi impegno a profondere ogni sforzo per rappresentare in un clima collegiale e paritario quanti in Italia si dedicano alle cefalee.
Mi prefiggo 2 obiettivi. Il primo è l’allargamento della rappresentatività di ANIRCEF mediante il coinvolgimento dei clinici e dei ricercatori delle cefalee senza distinzioni di provenienza, sia questa universitaria, ospedaliera o territoriale. Il secondo, è di consentire a ogni socio ANIRCEF di sentirsi attore dell’affermazione della scienza delle cefalee.
Questo capitolo della neurologia patisce ancora oggi il contrasto tra le crescenti conoscenze scientifiche che hanno originato un insperato progresso terapeutico e la sostanziale insensibilità sociale al tema. Parte della responsabilità ricade sulla sostanziale autoreferenzialità dell’attività medico-scientifica in un’epoca che documenta invece lo stravolgimento di ogni vecchio paradigma. Basti pensare alle profonde mutazioni che stanno caratterizzando in questi anni l’assistenza (telemedicina), la formazione e persino il rapporto medico-paziente.
Le cefalee possono assurgere al ruolo che loro compete solo ripensando la strategia. L’attività assistenziale quotidiana di ciascuno di noi deve potersi collocare all’interno di una rete clinica e scientifica per aumentarne l’efficienza, incrementarne il valore e darne legittima visibilità. Il registro italiano dell’emicrania e il registro delle nuove terapie – ai quali diversi di voi già partecipano – sono un esempio concreto, entusiasmante e fruttuoso. Produrre numeri, dunque: contarsi per potere contare.
Se questo vuole essere l’obiettivo della mia presidenza, il metodo sarà improntato a tenacia e lealtà, tutelando quel bene ineffabile – eppure strategico – che è il clima societario.
Vorrò testimoniare le vostre istanze in ambito clinico, scientifico e istituzionale, proseguendo con paziente e lungimirante ponderazione il dialogo e la negoziazione intersocietaria. Per assolvere al meglio il mio compito serve il vostro consiglio e la nostra compattezza.
Piero Barbanti
14 Dicembre 2020