Nel 7,6% della popolazione generale una cefalea che esordisce o è presente già al risveglio è spesso correlata a numerosi disturbi quali la depressione, l’emicrania, la sindrome delle gambe senza riposo*, l’ipertensione, disturbi muscolari scheletrici, l’uso di ansiolitici, altri disturbi del sonno diversi da quelli della Sindrome delle Apnee Notturne (SAN)**.
Solitamente il mal di testa mattutino viene frequentemente messo in relazione alla SAN. Tuttavia questa associazione è conflittuale dal momento che, come dimostrato in precedenti studi, il russare*** viene considerato di per sé un importante problema di salute, in relazione alla sonnolenza diurna condizionando l’attività lavorativa e/o sociale, all’influenza su alcune malattie come l’ipertensione, patologie cardiache, polmonari e neurologiche determinando un impatto fortemente negativo sulla qualità di vita.
Questo recente ed interessante studio, condotto da ricercatori di Taiwan, si è posto l’obiettivo di investigare in coloro che abitualmente russano la frequenza della cefalea mattutina, i fattori che la determinano (fattori predittivi) e l’impatto sulla qualità di vita [ Cephalalgia 2011, 31(7):829-836].
Venivano individuati 268 soggetti di età media 44 anni (range 18-76 anni), 178 maschi e 90 femmine; a 184 (68,7%) soggetti veniva diagnosticata una SAN, a 116 (43,3%) un’insonnia, a 58 (21,6%) un’emicrania e a 33 (12,3%) un disturbo delle gambe senza riposo durante il sonno.
Il 23,5% (63 soggetti) manifestava una cefalea al risveglio, le cui caratteristiche vengono illustrate nella tabella, in cui si evidenzia che le principali sono la sede temporale, un dolore sordo (fastidioso), l’intensità media, la durata di 4 ore, la presenza di nausea e l’aggravamento con l’attività fisica.
Dei 184 russatori con SAN il 27,2% manifestava una cefalea al mattino maggiore rispetto a coloro senza SAN 15,5%. Il profilo della cefalea presentava i criteri diagnostici dell’emicrania nel 19% (12/63) dei soggetti.
L’impatto della qualità di vita nei soggetti con cefalea mattutina, misurato con l’apposita scala SF-36****, mostrava un punteggio significativamente più basso rispetto a quello dei soggetti senza cefalea al risveglio, per i tutti domini esaminati, in particolar modo riguardanti l’attività fisica, le attività sociali e il dolore fisico, confermando un scarso impatto di qualità di vita.
Il grafico mostra i principali fattori predittivi di una cefalea mattutina.
Gli autori concludevano che la cefalea al risveglio è comune in chi russa, si associa ad una pessima qualità di vita, è più frequente in chi presenta una storia di emicrania, insonnia, sindrome ansioso-depressiva e presenza di SAN, e può rappresentare anche un indicatore di tali malattie.

Alcuni consigli
Chi si alza spesso al mattino con il mal di testa, anche se è un soggetto emicranico, non deve sottovalutare il problema, verificando se si russa durante la notte, controllando la pressione arteriosa e l’apparato respiratorio per escludere problemi ostruttivi del naso o una SAN (soprattutto se si è in sovrappeso o obesi) e curando un probabile stato ansioso o depressivo.

*Sindrome delle gambe senza riposo: il bisogno irrefrenabile di muovere gli arti inferiori per alleviare formicolii, sensazione di brivido, prurito, crampi che insorgono durante la notte, causa di veglia e mancanza di sonno; le cause sono sconosciute; si associano spesso alla SAN.
** SAN (Sindrome delle Apnee Notturne): episodi di completa o parziale o prolungata ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno, con frequenti episodi di blocco della respirazione (apnea), causando una diminuzione delle quantità di ossigeno e un aumento dell’anidride carbonica nel sangue e russamento.

*** la scienza che studia il russamento viene chiamata roncopatia (dal greco ronchos, rumore di chi russa, e patheia, malattia) e si occupa della patologia del russare e delle malattie ad esso correlate.

**** SF36: questionario articolato in 36 domande che valutano lo stato di salute mediante otto domini riguardanti l’attività fisica, limitazioni di ruolo dovute alla salute fisica e allo stato emotivo, dolore fisico, percezione dello stato di salute generale, vitalità, attività sociali, salute mentale e una singola domanda sul cambiamento nello stato di salute, con un punteggio da 0 (bassa qualità di vita) a 100 (alta qualità di vita).